Il ricordo di un caffè


Spenta la fiamma, versai il caffè caldo sulla tazzina marroncina.
Con delicatezza la poggiai sul tavolo,
una nube di fumo profumato danzava sopra di essa.
Lui raccolse la tazzina e, con maestosa cura ed eleganza, sorseggió il caffè caldo.
Fece una smorfia.
Il sapore non gli piacque affatto.
Sembrava bruciato.
Caffè bruciato,
caffè rovinato.
Non sono mai stato bravo a far il caffè.
Gli porsi lo zucchero, per porre rimedio,
ma rifiutò.
Zero zucchero, il caffè lo preferiva amaro,
amaro come la vita, diceva.
Si, è amaro.
Altrettanto amaro è questo momento in cui non ci sei più.
Ed è strano che adesso mi venga in mente un ricordo così apparentemente stupido.
Giochi della mente, sfarfallìi della memoria.
Eppur ti ricordo anche così.
E mi meraviglio di come
anche una tazza di caffè bruciato
possa fornire ricordi indelebili.


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